Il pesce di cioccolato di Sant’Andrea ha origine antiche, ed è uno dei simboli del Cristianesimo fin dagli albori. Fu il pescatore Andrea, a scoprire per primo Gesù e a farlo conoscere a suo fratello Simone, che successivamente divenne Pietro. Entrambi condivisero con Cristo il loro destino: San Pietro subì una crocifissione a testa in giù, Sant’Andrea invece su una croce a forma di X, che fu chiamata appunto “croce di Sant’Andrea”.
Secondo la tradizione, a Viterbo era l’apostolo pescatore a portare ai bambini il pesce di cioccolato di Sant’Andrea, nella notte tra il 29 e il 30 novembre. I piccoli collocavano un piatto vuoto sul davanzale della finestra o sulla porta di casa e al mattino vi trovavano il gustoso pesce di cioccolato e altri doni. Molti sostengono che sia nato presso la Chiesa di Sant’Andrea, costruita nel XII secolo e situata nel cuore di Pianoscarano, uno dei quartieri più antichi di Viterbo.
Si narra che il parroco di questa chiesa, in occasione di una festa, lanciò nell’acquasantiera un pesce di cioccolato per ogni sacrestano e uno per il vescovo, dando così il via a una tradizione che si è diffusa prima tra fedeli e famiglie, poi nell’intera città.
Va precisato che già prima dei cristiani il pesce veniva usato dai pagani come simbolo di nascita e fertilità. Nei primi secolo dopo Cristo, i cristiani, a causa delle persecuzioni da parte dei romani, adottarono il pesce come simbolo per “marcare” tombe o luoghi di riunione, mimetizzandosi così tra i pagani.
Si narra che quando un cristiano incontrava uno straniero tracciasse un arco sul terreno, se lo straniero completava il disegno con un altro arco, creando la figura di un pesce stilizzato, permetteva di identificarlo come cristiano.
Andrea era un pescatore e divenne il protettore dei pescatori. Inoltre, il pesce è stato sempre considerato simbolo di prosperità ed abbondanza, un buon augurio per l’intera popolazione.
Come per ogni cibo simbolo delle tradizioni, nel corso degli anni il pesce di Sant’Andrea ha subito delle evoluzioni, arricchendosi di dettagli e sfumature.
La nostra pasticceria, legata al territorio e alle tradizioni che negli anni hanno costruito la storia di Viterbo, mantiene vivo questo rituale realizzando diverse tipologie di pesce di Sant’Andrea al cioccolato e pasta di mandorle, proponendolo in dimensioni variegate, con un packaging in carta stagnola colorato e divertente.
Perché siamo convinti che le belle consuetudini vadano rispettate e tramandate di generazione in generazione. Il rispetto di quello che ci è stato tramandato e lasciato dagli antenati è un segno di riconoscimento di valore. Donare un pesce di Sant’Andrea è un gesto semplice ma capace di evocare emozioni e sensazioni positive per condividere un momento dolce con amici e parenti.
Il 30 novembre di ogni anno in occasione della ricorrenza di Sant’Andrea è usanza diffusa regalare dei pesci di cioccolato ai bambini, ai familiari o alla persona di cui si è innamorati. Il cioccolato fuso trova sagoma in appositi stampi di forma ittica e, al suo interno, si colloca una sorpresa.
Non dimenticarti di donare anche quest’anno un pesce di cioccolato e pasta di mandorle alle persone che ami.
Che aspetti? Corri ad acquistarlo da Pasticceria Garibaldi.